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Foghè in tal butér e sughè in tal formaj - I tortelli d'erbetta.

Questa frase in dialetto è la regola sovrana di ogni parmigiano per mangiare i tortelli di erbette ed è la risposta a chi domanda come si mangiano i tortelli.

Non chiamateli ravioli, non chiamateli tortellini, e nemmeno agnolotti, a Parma si chiamano tortelli!

La pasta fresca all'uovo, sottile come deve essere ma sostenuta per non aprirsi in cottura, viene farcita con un ripieno di ricotta, bietole (erbette) e Parmigiano Reggiano. Le varianti a volte riguardano gli spinaci al posto delle bietole (qualche volta, in campagna, anche le ortiche) ma la sostanza non cambia: ricotta freschissima, Parmigiano eccellente, pasta all'uovo.

E poi via, cuoceteli in acqua bollente salata per pochi minuti, scolateli con il mestolo forato (con lo scolapasta rischiate che si rompano) ed adagiateli nei piatti, affogateli nel burro fuso ed asciugateli con una abbondante pioggia di Parmigiano Reggiano grattugiato.


I nostri tortelli d'erbetta (e di zucca), primo piatto ideale per la cena della Vigilia, li trovate freschissimi, oppure congelati appena fatti in comode vaschette. Prenotateli per non rimanere senza!






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